"Vita sentimentale di un camionista" di Alicia Giménez-Bartlett
Una vivisezione con conseguente fustigazione del gallismo bieco e retrogrado, senza alcuna accusa lampante o bieco sensazionalismo, con la mera ed impietosa descrizione dei fatti. Perchè questo è un viaggio al termine della notte e non ci sarà alba per Rafael, anzi, non potrà tornare indietro dal tunnel che ciecamente ha imboccato.
Quasi un de (non) bello gallico. Un'anatomia chirurgica, notturna e non faziosa, almeno apparentemente, del fenomeno e fenomenale gallismo, atteggiamento così diffuso, quasi atavico e molecolare nel maschio, come il raffredore invernale o il sudore nell'afa estiva. Specie nel macho latino poi è diventato ormai un atteggiamento- icona, un topos. E la Jimenez Bartlett ci racconta le impavide (dis-)avventure di Rafael, in una Spagna notturna e tutt'altra che romantica. Viaggio al termine della notte Mercedes, la moglie che sa, fa finta di non, ma cova, cova e si sa , niente di peggio che un fuoco che cova sotto la cenere. Adela, l'illusa, la giovane spasimante, colei che sogna una storia normale, d'amore e poesia, ma ha scelto l'uomo sbagliato, completamente sbagliato, Rafael arriva, consuma con una certa fretta e se ne va, certo, un giorno tornerà per compiere gli stessi identici e rituali atti. Tona, la mantide, l'ape regina, colei che sceglie e non è scelta, sicura di sè, colei che possiede e non è posseduta, che gira e rigira e si trastulla, non vuole legami, tantomeno con quel camionista geloso e talvolta violento, quando le sue voglia di imperatore imperituro non vengono ascoltate. "le donne erano tutti uguali.Non sapevano apprezzare quello che avevano, deformavano la realtà". No Rafael, non è così, te lo dimostrano loro e te lo dimostreranno. ...continua a leggere su libritudini.blogspot.it
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